Perché due è meglio di uno? L’utilizzo del doppio guanto chirurgico come parte di un approccio sicurezza-centrico (Parte I)
Le infezioni del sito chirurgico (SSI) hanno un significativo impatto sulla morbilità e sui costi. Questo articolo propone alcuni recenti studi sui fattori di rischio delle infezioni del sito chirurgico e su appropriate misure di prevenzione, con particolare attenzione all’utilizzo dei guanti chirurgici e di antibiotici.
E’ possibile che prima di un intervento chirurgico vengano somministrati antibiotici al paziente, per prevenire le infezioni. Il chirurgo può anche decidere di indossare doppi guanti, per prevenire le contaminazioni, nel caso in cui il guanto di perforasse.
Quale di queste strategie è migliore? Una è preferibile all’altra, o dovrebbero essere adottate entrambe? Le risposte ci vengono date dall’evidenza clinica che, fino a poco tempo fa, è stata piuttosto ridotta1.
Recentemente è stato pubblicato uno studio2, condotto dal Dr Walter Weber, Direttore dell’Ospedale Universitario di Basilea.
Il dottor Weber, in collaborazione con colleghi chirurghi ed infettivologi, ha monitorato più di 6000 pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia generale, fino al termine dell’anno successivo all’intervento, con l’obiettivo di raccogliere qualsiasi segnale di infezione del sito chirurgico.
Questo studio prospettico osservazionale di coorte ha incluso 6283 interventi di chirurgia generale. I dati sono stati raccolti considerando fattori di rischio quali i tempi della profilassi antimicrobica, le perforazioni del guanto chirurgico, anemia e trasfusioni.
I dati raccolti sono stati analizzati secondo il modello di regressione logistica multipla, per identificare l’influenza di ogni singolo fattore di rischio sul rischio di infezione.
Ulteriori analisi sono state condotte per valutare l’impatto economico delle infezioni dle sito chirurgico, l’efficienza dei sistemi di sorveglianza delle infezioni e lo spettro di agenti patogeni causa delle infezioni.
Il tasso complessivo di infezioni del sito chirurgico è stato 4,7%. L’analisi della correlazione tra SSI, perforazioni del guanto e uso di trattamenti antibiotici in profilassi ha incluso un numero totale di 4,147 procedure chirurgiche; l'analisi ha dimostrato che si sono verificate 188 SSI (4,5 %). In 677 casi (16,3 %) i guanti sono stati perforati.
In assenza di profilassi antibiotica, l’analisi statistica ha chiaramente dimostrato la correlazione tra perforazione del guanto chirurgico e infezione del sito chirurgico.
Il tasso di infezione e stato del 12,7% in presenza di perforazioni del guanto e del 2.9% in caso contrario. Questa correlazione non è evidente in caso di somministrazione di antibiotici.
L’autore ha commentato questi risultati in una successiva pubblicazione2, dicendo:
“Rispetto alle nostre conoscenze questo è il primo studio che analizza la correlazione tra infezioni del sito chirurgico e perforazioni del guanto chirurgico in un’ampia gamma di procedure chirurgiche.
Il metodo più efficace per ridurre le forature del guanto è indossare un doppio paio di guanti. Ciò porta il tasso di perforazioni del sottoguanto al 7%,contro il 51% nel caso di utilizzo del guanto singolo.
Inoltre, le perforazioni del sottoguanto si verificano con minore frequenza se si utilizza il Sistema di indicazione della foratura basata sul colore. Indipendentemente dalle possibili precauzioni, il rischio di perforazioni del guanto chirurgico rimane un problema clinico".
Lo studio ha evidenziato ulteriori risultati:
- ha confermato che la frequenza delle infezioni del sito chirurgico è più alta rispetto a quanto registrato presso le strutture ospedaliere. Durante lo studio lo staff chirurgico ha registrato circa la metà delle SSI (48,7%). Il restante 51.3% è stato registrato dal team controllo infezioni. Per risolvere questo problema, è stato fornito un sistema elettronico di sorveglianza agli ospedali inclusi nello studio. Come l’autore ha sottolineato, infatti, avere dati accurati è di fondamentale importanza, dato l’alto costo per la gestione delle infezioni. Secondo i risultati dello studio, infatti, gestire le SSI porta all’allungamento della degenza ospedaliera e ad un aumento dei costi di ospedalizzazione del 61%.
- ha confermato l’importanza dei tempi di somministrazione degli antibiotici in profilassi. Mentre per molti pazienti l’antibiotico è stato somministrato tra 0 e 44 minuti prima della procedura chirurgica, il minori rischio di SSI è stato registrato con somministrazioni tra 74 e 30 minuti prima dell’intervento. Gli autori concludono affermando che i risultati supportano l’utilizzo di terapia antibiotica in tutte le procedure, in assenza di rigide precauzioni per evitare le perforazioni del guanto chirurgico. Aggiungono inoltre che senza profilassi antibiotica, la perforazione del guanto aumenta il rischio di SSI. Pertanto il cambio frequente dei guanti o l’utilizzo del doppio guanto è raccomandato in assenza di profilassi antibiotica.
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